Alcuni temono che la felicità sia un bene molto lontano, quasi irraggiungibile, motivo per cui corrono a più non posso nella speranza di avvicinarla, senza mai rendersi conto che più corrono e più se ne allontanano.
Bisogna fare una distinzione: ci sono due tipi di felicità, quella degli epicurei e quella degli stoici. I primi cercano il carpe diem, di afferrare il momento ed essere felici nel presente; gli stoici credono invece che la felicità sia unicamente nella vita futura e, di conseguenza, sono felici quando, in questo mondo, soffrono. Pensiamo ai martiri cristiani e ai talebani, che muoiono come kamikaze per ritrovarsi in paradiso con 72 bellissime vergini. Dunque, per far felice un epicureo, portalo ad un banchetto, per far felice una bella ragazza, al letto; per far felice un talebano, ammazzalo.