Assistere, ogni giorno, alla disfatta dell’integrità morale dell’essere umano fa sì che si prenda coscienza della conseguente caduta in un baratro senza fine. Dove ci può condurre tutto questo? Come si può restare insensibile alla mala fede e all'ignoranza che sposta gli equilibri di quella che dovrebbe essere la normalità. Dove è finita la libertà di pensiero se, continuamente, siamo soggetti a giudizi gratuiti?
Si può stringere la consapevolezza di quello che si è, ed essere inerme di fronte ad eventi che si ripetono con ciclicità, non una condizione di cambiamento, ma di spreco di energia. Rivoluzionari pensieri che non prendono corpo, nel ciclo vitale, non ghermiscono profondità.