Disponiamo di un solo "tempo" il presente, tempuscolo fuggente dal quel passato che utilizziamo per costruire lo scenario mentale del possibile futuro. In questo senso gli anni che inesorabilmente compiamo non aggiungono né tolgono alcunché (salvo la nostalgia).
La polluzione ambientale si embrica inestricabilmente con una crescente polluzione mentale, individuale e di massa. La prima minaccia la biosfera, la seconda la matrice stessa della "sapienza" dell'uomo, la sua ricerca e ridefinizione continua del discrimine tra doxa ed episteme.