Il giorno del matrimonio l'uomo non conta nulla, la protagonista assoluta è la donna.
Lui ha la stessa importanza del bouquet, forse qualcosa di meno.
In chiesa nessuno gli fa foto e al ricevimento vaga per i tavoli sotto shock, frastornato.
Mentre lei fa il pieno di complimenti, lui viene riconosciuto come "quello vicino alla sposa".
Adesso, in questo istante, immediatamente, di questi tempi, quando, subito e tanti altri...
Perché sforzarsi con l'uso di tutti questi vocaboli diversi se esiste l'universale e stringato "mò"?