La politica è come l'avantreno guasto di un mezzo meccanico: se tende a sbandare a destra, induce i popoli a sostituirlo con uno che sbanda a sinistra, e così l'avanzamento della civiltà umana finisce per somigliare a quello dell'ubriaco di ritorno dall'osteria. E una politica così non può che nascere da due idee demenziali: quella fascista che vede solo cittadini produttivi da sfruttare; e quella comunista solo invalidi da pensionare.
Ad un cavallo bisogna aprire la bocca per controllarne lo stato di salute; ma un sistema sociale è come un libro aperto anche a distanza. Se lo Stato si dimostra debole con i forti, magari non si sente preparato e si sta attrezzando a vincerli. Ma se nell'esercizio del suo potere impositivo è spietato con i poveri che non hanno da pagare, e indulgente con i paperoni che non vogliono scucire denari, ha una cronica incurabile vocazione al default.