Non mi sento coraggiosa. Scrivo per necessità. Sono i medici e gli infermieri che lavorano ogni giorno negli ospedali sottopagati e in credito di riconoscenza a essere coraggiosi.
Tutto quello che si racconta è universale. Solo che adesso a raccontare siamo in tanti. Prima si era in pochi, la fruizione era dunque più lenta, e col tempo si diventava dei classici.