Non si dubita quando si è giovani e pieni d’impeto, quando l’ottusa sicurezza del tempo acerbo ci fa disprezzare l’incertezza. Eppure, nulla v’è di più utile che dubitare, giacché è per il tramite dell’essere in forse che ci si rinnova e si cresce. (da "Ecce me Domine")
Chi dirige i nostri passi? Quale forza ci spinge verso una meta di cui non conosciamo nulla, salvo che è identica ma a un tempo diversa per ogni essere umano? Perché è vero che tutti nasciamo e parimenti cessiamo di vivere, ma la parentesi che si apre fra questi due estremi ha una consistenza che varia da uomo a uomo e rende l’uno felice e l’altro triste, l’uno martello e l’altro incudine nella fucina della vita. (da "Ecce me Domine")