Non so quanti critici e lettori si sono accorti che il cavolo è un ricorrente protagonista della grande letteratura russa. I massimi autori (Tolstoi , Dostojewski, Gogol etc...) ad un certo punto immancabilmente vi diranno: "le scale, strette e buie, puzzavano di cavolo bollito".
Offrire un pasto sontuoso ai condannati a morte poco prima dell' esecuzione mi pare una scelta civilissima. Che figura ci faremmo se arrivassero all' altro mondo e dicessero subito: "Buongiorno. A che ora si mangia da queste parti?".