Ogni abbandono vissuto non sempre implica sofferenza, come il non essere accettati non sempre vuol dire che non non valiamo abbastanza. C'è sempre qualcuno più forte di noi che ha il potere di farci cambiare e renderci delle nullità, sta a noi la reazione.
Lo scrittore quando scrive gioca con le parole, le pesa, le mette insieme, sperimenta la loro capacità di tradurre la realtà, di rappresentarla. Il cuoco quando cucina una pietanza gioca con gli ingredienti, li combina, cerca di potenziare fragranze e sapori. Cibo e parola hanno lo stesso scopo: "comunicare e sedurre”.