Perché non dovremmo star qui a chiedere la parità dei diritti. Non è giusto, siamo figli di una stessa Costituzione che ci rende diversi, schiavi di un pregiudizio, figli di una continua violenza. Con la speranza che l'amore vinca sopra ogni forma di preconcetto. Il mondo ha bisogno di animi che si cercano per scambiarsi reciproca vita, di occhi che si illuminano nelle pupille dell'altro, di bocche affamate del senso dell'appartenere.
E' troppo bello perdersi nelle parole, scrutarle, viverle, assaporarle, farle proprie. Loro sono lì ferme, sembrano immutabili, statiche, paralizzate da quel loro grado di rappresentatività, che può si essere a più strati, ma che in fondo vede la sua espressività come oggetto unico e costante.