Poetare è organizzare città, suonare violini, inclinare il fianco del corpo e curvarlo sino a renderlo sbilenco. E' un'alba esaurita, è il sovvertimento del bianco in nero, è un'ardua compressione del linguaggio: parole disastrate che calmano l'anima. Ciò che sento nelle mie poesie è l'esorbitante assedio del mondo.