Prima di addormentarmi, penso sempre per qualche minuto. Penso alla gente in Tibet. A quello che sta soffrendo, al suo dolore. E mentalmente recito una preghiera di ringraziamento per essere libero. Un rifugiato, ma libero. Che può parlare per il suo popolo e cercare di alleviarne le sofferenze.
Il futuro del Tibet deve essere deciso dai tibetani. La questione del Tibet ha nulla a che fare col futuro del Dalai Lama, ma piuttosto con la felicità ed il benessere dei sei milioni di tibetani.