Riconoscere le emozioni per quelle che sono e accompagnarle, codificarle e gestirle. Contraddire e censurare l’emozione non è cosa che va fatta, secondo me, l’emozione va accompagnata e poi gestita.
Credo ci sia un’incapacità ad assumersi la responsabilità di educare. L’educazione è una cosa delicata e faticosa, che non viene più fatta. Per questo non esiste più l’autorità.