Rimasi lì... e silenziosamente osservai durante tutta la celebrazione, il placido muoversi di quelle labbra rosse e sottili attraversate da lunghe e profonde rughe. Il suo viso era imperturbabile e i suoi occhi brillavano dinanzi a quella splendida luce che percorreva i rosoni laterali dell'ingresso. Il suo cantare era suono che trasforma, profonda consapevolezza, pace dell'anima. Aveva capito qualcosa che agli altri non era ancora ben chiara, er
Non esiste più grande meschinità che nel cercare il male negli altri per sfuggire dal proprio lerciume. Non avrà mai vera pace nel cuore l'uomo incapace di sottrarsi a tale vigliaccheria.