Se l'informazione dipingesse il mondo per impedire all'Umanità di vederlo al naturale, sarebbe disinformazione. Ma che accidenti è quella italiana, che convince mezzo popolo sulla sacralità delle sentenze di condanna di Berlusconi; e l'altro mezzo, sull’urgenza di difenderlo dal terrorismo giudiziario comunista? Delle due l'una: o l'Italia sta crepando di terrorismo giudiziario, o è quello mediatico a ridurci come asini in mezzo al frastuono.
Se, come diceva saggiamente Simone Weil, "tutti i peccati sono dei tentativi di colmare dei vuoti", e a colmarli sempre più inutilmente, e perciò peccando da assassino, vi si dedica l'uomo di scienza e non l'ignorante; vuol dire che la cultura ha fatto passi da gigante per insaccare l'Umanità in un sottovuoto spinto, e speculare ogni giorno riempiendolo di parole, di aria fritta.