Se non mi conosci bene, probabilmente non sai i motivi che mi spingono a fare cose che non ti piacciono, quindi non criticarmi per quello che faccio, perché chi mi conosce veramente mi criticherebbe, a ragione, se smettessi di fare quello che faccio a causa delle tue critiche infondate o prive di qualsiasi fondamento conoscitivo.
Voler che un ateo la pensi come un credente (o viceversa) è una pretesa senza capo né coda. Ma quando entrambi si lasciano trasportare dal fanatismo o dalla voglia di fare il trombone, iniziano subito a parlare una stessa lingua, ossia quella della comune inciviltà e delle reciproche mazzate verbali.