Siamo in continua evoluzione, ci mettiamo in dubbio andando a pescare nel torbido e più torbido è, più riusciamo ad intravederne le luminosità, dopodiché il gioco è fatto, sappiamo dove si "deposita" la luce, e vi andiamo incontro.
Quel che facciamo, spacca il cristallo dell' autocompiacimento, ci inginocchiamo davanti a un bambino e orecchio a orecchio ascoltiamo la “voce del dentro”. Assorbiamo quanto ha da dirci la “voce del dentro” dell'infanzia e lo trasmutiamo in quanto di tangibile possa divenire: fogli su cui abbiamo riportato tralci di esistenza interiore con i colori della realtà