Achille Campanile
  • Roma, 28/09/1899
  • Lariano (RM), 04/01/1977
  • in archivio dal 6/27/2007

Biografia

Scrittore, giornalista e autore teatrale italiano, celebre per il mio umorismo surreale e i giochi di parole.

Segni particolari

Ero ammirato e sostenuto da Pirandello e Montale (col quale ero anche in amicizia).

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Scritti da Achille Campanile

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Certe donne sono come i maestri di scherma: si fanno toccare per incoraggiare i principianti.

Quando ti nasce un figlio non sai mai chi ti metti in casa.

C'era ancora una lapide: "Qui giace E.F. che odiò le pompe". "Un uomo modesto?" domandò Marcantonio. "No. Un pompiere."

Per Natale va bene il tacchino, ma è per il tacchino che non va bene il Natale.

Ho sempre ammirato la disinvoltura dei cani che entrano in un salotto, in pieno ricevimento.

Qualche volta si affacciava il medico alla porta della camera. Cerimonioso, timido, col cappello in mano: "Disturbo?". "Gastrico".

Sulla tomba di uno scrittore: "Si privò del sonno per procurarlo ad altri".

Le piogge nel Medioevo solevano raggiungere una particolare intensità, anche a causa della mancanza di ombrelli.

IL FIORELLINO Che bella cosa essere nato vicino a te. Così tu mi ripari dalla pioggia. Ma dimmi: sei un vero ombrello o fungi da ombrello? IL FUNGO Fungo.

La fortuna viene dormendo, e chi si alza presto le taglia la strada.