Alexis de Tocqueville
  • Parigi (Francia), 29/07/1805
  • Cannes (Francia), 16/04/1859
  • in archivio dal 7/29/2010

Biografia

Sono stato un filosofo, storico e politico francese; tra i maggiori esponenti del pensiero liberale, sono riconosciuto come uno dei fondatori della disciplina della Sociologia.

Segni particolari

Il mio nome per intero: visconte Alexis Henri Charles de Clérel de Tocqueville.

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Scritti da Alexis de Tocqueville

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Ciò che si deve temere, non è tanto la vista dell'immoralità dei grandi, quanto la vista dell'immoralità che conduce alla grandezza.

Come fare di un popolo il padrone di se stesso, se non è sottomesso a Dio?

I grandi partiti rovesciano la società, i piccoli l'agitano; gli uni la ravvivano, gli altri la depravano; i primi talvolta la salvano scuotendola fortemente, mentre i secondi la turbano sempre senza profitto.

I partiti sono un male inerente ai governi liberi, ma non hanno in tutti i tempi lo stesso carattere e gli stessi istinti.

L'onnipotenza della maggioranza rappresenta un tale pericolo per le repubbliche americane che il mezzo pericoloso di cui ci si serve per limitarla mi pare ancora un bene.

Le due grandi armi impiegate dai partiti per riuscire sono i giornali e le associazioni.

La stampa è per eccellenza lo strumento democratico della libertà.

In un paese in cui regni apertamente il dogma della sovranità del popolo la censura è non solo un pericolo ma anche una grande assurdità.

In generale, la democrazia dà poco ai governanti e molto ai governati. Il contrario avviene nelle aristocrazie, in cui il denaro dello stato va soprattutto a profitto della classe dirigente.

L'incredulità è un accidente; la fede sola è lo stato permanente dell'umanità.