Anna Maria Ortese
  • Roma, 13/06/1914
  • Rapallo, 09/03/1998
  • in archivio dal 2/9/2015

Biografia

Non ho mai amato i salotti né le apparizioni pubbliche. Come inviata ho girato l'Italia per raccontare le realtà del dopoguerra. 

Segni particolari

Nel 1997 ho vinto il Premio Campiello alla carriera.

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Scritti da Anna Maria Ortese

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Napoli è un pezzo di deserto azzurro.

Rievocare i paesaggi del passato non si può, diremmo che Dio non vuole; vi è in essi alcunché dell'eden consentito all'uomo una volta sola... egli non può rientrarvi.

Chi tortura gli animali paga già nella sua miseria. Sono contro la debolezza umana e a favore della forza che le povere bestie ci dimostrano tutti i giorni perdonandoci.

Scrivere è cercare la calma, e qualche volta trovarla. È tornare a casa. Lo stesso che leggere. Chi scrive e legge realmente, cioè solo per sé, rientra a casa; sta bene. Chi non scrive o non legge mai, o solo su comando – per ragioni pratiche – è(…)

La perla è la malattia dell’ostrica. Scrivere è una malattia; mi costano molto queste cose luccicanti che cerco di costruire.