Annamaria Vezio
  • Firenze (Italia)
  • 03/03/1955

Biografia

Autrice, Critica letteraria, Ambasciatore di Pace - Benemerito della Cultura- Premio alla Carriera Culturale - Correttrice Bozze, Recensionista e Responsabile Editoriale. Organizzatrice Concorsi ed Eventi Culturali. Presidente ProgettoFiaba "LaCasaDelleFiabe". Formazione Studi Umanistici (ampliati nei rami Psicologia/ Arteterapia/ Benessere Psicofisico e arti Figurative). Promuove "l'Arte per Gioia, Arte per Tutti".

Segni particolari

"Attento a ciò che desideri perché lo avrai" (detto berbero)... e che sia buono il tuo pensiero perché egli sarà la tua Manifestazione (detto mio).

Scritti da Annamaria Vezio

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In una notte così nera e morbida, con nell'orecchio la voce del mare che racconta se stesso, come si può rimanere sordi ad un sussurro che bisbiglia stretto stretto con l'anima! La vita è anche il buio della notte.

Quando son le parole a far vibrare l'etere e a divenire carezza dell'anima, il confine tra vita e morte, amore e dolore, gioia e tristezza, bello e brutto, non esistono più. Esiste solo l' Insieme, l'Amore.

Chi sa guardare nel passato ha vista lunga, ma che questo non diventi stasi sul passato. Percorrendo ogni dimensione ci renderemo conto che solo "vivendo" il presente stiamo costruendo il futuro che è già, di nuovo presente, e quindi va vissuto con(…)

Pensiero di notte L’eternità sta nell’attimo che pur finendo resta sospeso e si perpetua in altri attimi.

Poesia è diario intimo, segreto finché un bel momento non si ha più bisogno di tenerlo chiuso in un cassetto perché si è davvero Elemento della Natura, senza ritrosie.

Buonanotte Amici dell'Incanto del Vivere. A domani, con tutti nostri dolori e le nostre gioie, i nostri scarti e le nostre essenze, i nostri strascichi (che speriamo restino incollati al passato) e quelli che abbiamo lietamente salutato in un(…)

Della Madre Ché madre fu, quella falda acquifera che lambisce l’humus e, per le radici, lentamente si arrampica ed espande fra le fibre del tronco per raggiungere i rami e irrorare di vita i germogli e le foglie. Ché madre fu, la fatica e la(…)