Anthelme Brillat-Savarin
  • Belley (Francia), 1 aprile 1755
  • Parigi (Francia), 2 febbraio 1826
  • in archivio dal 2/24/2015

Biografia

Un magistrato che è stato anche un discreto musicista, eccellente ospite, gradevole conversatore e, soprattutto, amante del buon cibo.

Segni particolari

Il mio libro “Fisiologia del gusto” racchiude una serie di gustose meditazioni sulla civiltà e i piaceri della tavola. Quando lo pubblicai per la prima volta non lo firmai con il mio nome: non volevo intaccare la mia rispettabilità di magistrato.

Scritti da Anthelme Brillat-Savarin

10 su 11

Il gusto così come la natura ce l’ha concesso, è ancora quello fra i nostri sensi che, tutto ben considerato, ci procura il maggior numero di godimenti.

Invitare una persona a pranzo è occuparsi della sua felicità durante tutto il tempo ch'essa passa sotto il vostro tetto.

Il piacere di mangiare è il solo che, preso modestamente, non è seguito da stanchezza.

La scoperta di un piatto nuovo vale per la felicità del genere umano più che la scoperta di una stella.

Gli animali si pascono, l'uomo mangia; solo un uomo saggio conosce l'arte di mangiare.

Cuoco si diventa, rosticcere si nasce.

Mangiando proviamo un certo benessere indefinibile e particolare che ci deriva dall'istintiva coscienza che mangiando compensiamo le nostre perdite e prolunghiamo la vita.

Un dessert senza formaggio è come una bella a cui manchi un occhio.

L'uomo è molto più atto ad affrontare il dolore che ad accogliere il godimento.

Dimmi quel che mangi e ti dirò chi sei.