Antonin Artaud
  • Marsiglia (Francia), 04/09/1896
  • Ivry-sur-Seine (Francia), 04/03/1948
  • in archivio dal 5/2/2006

Biografia

La mia "rivoluzione" teatrale consiste nel ripudio della tradizione occidentale, in nome di un'azione immediata e violenta della rappresentazione. Una specie di esperienza cerimoniale primitiva, o di esorcismo magico, volto a creare, con la comunione di autore e pubblico, un linguaggio superiore alle parole, capace di liberare l'inconscio e di sovvertire pensiero e logica.

Segni particolari

Sono morto in un manicomio dove i medici ammiravano i miei scritti ed erano affascinati dalle mie doti artistiche.

Scritti da Antonin Artaud

9 su 9

La musica è il solo passaggio che unisca l'astratto al concreto.

Nessuno ha mai scritto, dipinto, scolpito, modellato, costruito o inventato se non per uscire letteralmente dall'inferno.

Ogni sogno è un pezzo di dolore che noi strappiamo ad altri esseri.

Tutta la scrittura è "cochonnerie".

Per il teatro come per la cultura, ciò che conta è dare un nome alle ombre e guidarle.

Una forza vuota, un campo di morte.

Affideremo allo spettacolo, e non al testo, il compito di materializzare e soprattutto di rendere attuali gli antichi conflitti; in altri termini i temi saranno portati direttamente sulla scena e materializzati.

Propongo che si ritorni attraverso il teatro a un’idea della conoscenza fisica delle immagini e dei mezzi per provocare trances.

E perchè non si potrebbe pensare a una commedia composta direttamente sulla scena, realizzata sulla scena?