Arthur Miller
  • New York (Stati Uniti), 17/10/1915
  • Roxbury, Connecticut (Stati Uniti), 10/02/2005
  • in archivio dal 2/2/2001

Biografia

Nei miei libri ho rappresentato prevalentemente storie di perdenti, schiacciati dall'ineluttabile grigiore di un destino che annuncia il tramonto del mito americano.

Segni particolari

Morte di un commesso viaggiatore mi è valso il premio Pulitzer nel 1949.

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Scritti da Arthur Miller

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Guardo un passero che becchetta in una merda fresca. Straordinario come è facile campare per un passero.

Arriva un momento in cui realizzi che non ti sei semplicemente specializzato in qualcosa: qualcosa si è specializzato in te.

Anch'io la amo, ma le nostre nevrosi proprio non sono compatibili.

Non batterti mai lealmente con un estraneo, ragazzo: non ti tirerai mai fuori dalla giungla a quel modo.

Un buon giornale, suppongo, è una nazione che parla a se stessa.

Piace, ma non piace molto.

Tutte le organizzazioni sono e devono essere fondate sull'idea che l'esclusione e il proibizionismo sono due concetti che non possono occupare lo stesso posto.

Senza alienazione, non ci può essere politica.

La parola "Ora" è come una bomba fuori dalla finestra, ticchettante.