Carlo Porta
  • Milano, 15/06/1775
  • Milano, 05/01/1821
  • in archivio dal 7/10/2007

Biografia

Sono stato un poeta italiano. Considerato il maggior poeta in milanese.

Segni particolari

Le mie opere si possono dividere in tre filoni: il primo contro le superstizioni e l'ipocrisia religiosa del tempo; il secondo descrittivo di vivissime figure di popolani milanesi, il terzo infine più propriamente e strettamente politico.

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Scritti da Carlo Porta

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Maledetto luridone, brutto parassita, il culo è mio, voglio farne quello che voglio io.

Qui c'è un cane che è morto annegato nel grasso a furia di pappare buoni bocconi. Poveri che passate rallegratevi, che di questo male non andate mai più sull'asse (non morirete mai).

La giustizia di questo mondo somiglia a quelle ragnatele ordite in lungo, tessute in tondo, che si trovano nelle tinaie. Dio guardi mosche e moscerini che vi bazzicano un pò vicino; pagano subito per il delitto non appena vi si impigliano. Invece i(…)

Il mangiare e bere in santa libertà in mezzo ai galantuomini, agli amici, in tempo d'inverno al caldo, al fresco d'estate, dica chi vuole, è un gusto con i baffi.

Ha da sapere che il gran busillis della poesia consiste nell'arte di piacere, e quest'arte sta tutta nella magia di muovere, di rimescolare, come si vuole, tutte le passioni che abbiamo nascosto nel cuore.

Per me l'acqua, se è buona, serve solo per lavare i piatti.

I paroll d'on lenguagg hin ona tavolozza de color, che ponn fà el quader brutt, e el ponn fà bell segond la maestria del pittor.