Cesare Lombroso
  • Verona, 06/11/1935
  • Torino, 19/10/1909
  • in archivio dal 4/18/2007

Biografia

Sono stato un antropologo e uno dei primi criminologi italiani, sicuramente un pioniere degli studi sulla criminalità. Il mio lavoro fu fortemente influenzato dalla fisiognomica, disciplina di antichissime origini, e dalla teoria del darwinismo sociale.

Segni particolari

Il mio vero nome è Marco Ezechia Lombroso. Nel mio passato da ricercatore ho condotto degli studi piuttosto strani, come "La ruga del cretino e l'anomalia del cuoio capelluto" o "Perché i preti si vestono da donne".

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Aforismi di Cesare Lombroso

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Quanto più si procede nella scala morale, cresce la sensibilità, che è massima negli elevati ingegni, ed è fonte delle loro sventure come dei loro trionfi.

Tante e tante analogie tra l'alienazione ed il genio, se non dimostrano punto che l'uno e l'altro si debbano confondere insieme, ci apprendono tuttavia come e perché l'uno non sempre escluda l'esistenza dell'altro in un medesimo soggetto.

Anche del genio, purtroppo si disse, come del pazzo, che nasce e muore solitario, freddo, insensibile agli affetti di famiglia e ai convegni sociali.

La comparsa di un singolo grande genio vale più della nascita di centinaia di mediocri.

L'uomo ignorante sempre adora ciò che non può capire.

La gratitudine non esiste in natura; per conseguenza è inutile pretenderla dagli uomini.

Nulla somiglia più ad un matto, sotto l'accesso, quanto un uomo di genio, che mediti e plasmi i suoi concetti.

Io che passo dal tristo scalpello anatomico alla fredda e severa analisi della storia, mi sento tratto tratto scappare il proponimento inamovibile e mi vien voglia di abbandonare la vita del pensiero per quella del poeta.