Daniel Pennac
  • Casablanca (Marocco), 1/12/1944
  • in archivio dal 2/2/2001

Biografia

Se sono tra i contemporanei francesi più famosi del mondo devo molto a Malaussene, il protagonista dei miei romanzi scritti con stile umoristico e surreale, con una lingua composita, fatta di neologismi e di parole ispirate all'argot.

Segni particolari

Mio padre era un ufficiale delle colonie, quindi ho trascorso la mia infanzia tra Europa, Africa e Asia.

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Aforismi di Daniel Pennac

10 su 10

Se oggi l'uomo non mangia più l'uomo, è unicamente perché la cucina ha fatto dei progressi!

Il peggio, nel peggio, è l'attesa del peggio.

Uno crede di portare fuori il cane a fare pipì mezzogiorno e sera. Grave errore: sono i cani che ci invitano due volte al giorno alla meditazione.

"Invecchiare, Che orrore!" diceva mio padre. "Ma è l'unico modo che ho trovato per non morire giovane."

Quando si sceglie di vivere con un cane, è per la vita. Non lo si abbandona. Mai. Mettetevelo bene in testa prima di adottarne uno.

Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.

La libertà di scrivere non può ammettere il dovere di leggere.

Proverbio taoista: "Se domani, dopo la vittoria di stanotte, contemplandoti nudo allo specchio scoprirai un secondo paio di testicoli, che il tuo cuore non si gonfi di orgoglio, figlio mio, vuol semplicemente dire che ti stanno inculando."

Sì, all'origine delle origini, molto prima delle chiacchiere accademiche, è il silenzio a celebrare la bellezza del racconto.

La verità non sta ad alta quota, ma in basso, in una tana. Bisogna scendere, bisogna scavare.