Diego Abatantuono
  • Milano, 20/05/1955
  • in archivio dal 6/23/2010

Biografia

Attore, comico, sceneggiatore e conduttore televisivo. Non mi faccio mancare nulla.

Segni particolari

Sono un milanista puro sangue. In molti mi ricordano per un film cult del 1982: "Eccezzziunale... veramente!".

Mi trovi anche su

Scritti da Diego Abatantuono

10 su 11

La barba sono le mutande della faccia.

Grembiule nero e fiocco azzurro: per un bambino milanista il primo giorno di scuola è un trauma.

Tra lo specchio e la donna c'è questa differenza: che lo specchio riflette senza parlare, mentre la donna parla senza riflettere.

Diventai milanista perché da piccolo trovai un giorno per terra il portafoglio di mio nonno. Lo aprii e vidi le foto ingiallite di padre Pio e Gianni Rivera, che io non conoscevo, non sapevo chi fossero. Lo chiesi a mio nonno e lui mi spiegò: uno(…)

Se hai sempre fatto il comico, ed entri in un ruolo drammatico aspetti cosa fa il pubblico: se piange, invece di ridere, ce l'hai fatta.

Non rifarei mai il cabaret di una volta: sarebbe penoso. Preferisco il ruolo di maestro di cerimonia.

Qualcuno dice che il fenomeno naziskin è gonfiato. È gonfiato fino a quando non incontri una banda di naziskin per la strada.

Bisogna sempre sapere cosa si vuol fare, se far ridere o commuovere. Il problema è quando non ne azzecchi una.

In tv ci vado a raccontare un film o a parlare di qualcosa che mi diverte come il calcio. Per il resto, la mia mossa alla partita a scacchi della vita è la coerenza.

A Cechov io preferisco il cabaret.