Éric-Emmanuel  Schmitt
  • Sainte-Foy-lès-Lyon (Francia), 28/03/1960
  • in archivio dal 1/20/2015

Biografia

Nelle mie opere racconto la complessità dei rapporti nella vita privata in chiave filosofica o religiosa. Nei miei romanzi domina l'analisi introspettiva e psicologica delle vicende narrate e dei loro protagonisti.

Segni particolari

Le mie pièces teatrali sono rappresentate in tutta Europa con grande successo.

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Scritti da Éric-Emmanuel Schmitt

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Un uomo prende un’amante per restare con sua moglie, mentre una donna lo prende per lasciare il marito.

Come gli uomini hanno l’ingenuità di credere in Dio, i cani hanno l’ingenuità di credere nell’uomo.

Nel nostro agire quotidiano ci salutiamo in continuazione, perché abbiamo spesso la sensazione di qualcosa che svanisce e non tornerà più.

La felicità presuppone il rifiuto di vedere il mondo così come è.

Chi ogni giorno non fa un passo avanti, ogni giorno fa un passo indietro.

Le persone che parlano d’amore passano per terroristi in una società retta dall’interesse e governata dalla paura.

La cosa brutta della morte non è il nulla, è la promessa della vita che non viene mantenuta.

Una moglie ti lascia quando smette di trovare in te le qualità che non hai mai avuto.

I ragazzi fanno domande perché sono filosofi. Gli adulti rispondono perché sono sciocchi.

Mentre Parigi vi rende parigini e Londra londinesi, Bruxelles non vi renderà brussellesi; vi permetterà di essere voi stessi. I suoi abitanti coltivano un calore che manca al loro clima.