Chi è Elisa Spanu, la misteriosa inquilina del palazzo di Via Caravaggio? Una donna da un passato difficile o una Strega, anzi una Iana? Sono attribuibili a lei gli inquietanti fenomeni che si verificano poco dopo il suo arrivo? Riuscirà a resistere alle sue influenze il già fragile rapporto che lega Francesco - vicino di casa ossessionato dalla sua presenza e non indifferente al suo fascino arcano e selvaggio - e la timida Lidia? Tra nevrosi di città e ancestrali riti della magica Sardegna, tra azione e meditazione interiore, la vicenda raggiungerà il suo finale disvelamento in un crescendo di colpi di scena.

Malanima mia

Porti l'odore del mio sempre, e il rumore di risacca,  
giu', tra riva e scoglio,  
ne' campi immensi i fiori e lidi peli bianchi  
di passato grevi, ove rifugiano la bocca mia,  
e gli occhi pieni.  
Mi sei di sangue, e  
Di stesso sangue fatto, Tu,  
che componi, affondi la carne prima,  
alle alture del cervello  
lassu' dove, del cuore, avviso solo fremito costante,  
sicuro e unico  
fedele.  
Ed empirai di latte, spada mia, la coppa ardente.  
Oh, so, capezzoli ginestra i muri prepotenti ai quali  
romperai ogn'indugio,  
le dita rami  
d'oceanico seme, giu',  
oltre il buio dolce  
dove non c'e' stagione  
ma primavera,  
sempre,  
germoglia.  
Lassu' dove nient'altro, io voglio avvisare.

Giovanna Mulas

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Scritti da Giovanna Mulas

Malanima mia

L'odore del mio sempre