Giovanni Garufi Bozza
  • Roma (Italia)
  • 18/08/1985
  • su Aphorism dal 3/24/2013

Segni particolari

Ho scritto Alina, autobiografia di una schiava e Selvaggia, i chiaroscuri di personalità. Intervisto autori emergenti per RadioVortice. Sono psicologo, blogger, ma soprattutto un lettore bulimico.

Scritti da Giovanni Garufi Bozza

10 su 14

L'altro va accettato così come è. Per alcuni serve un'accetta più tagliente. (non pubblicato, 30/04/2015)

S'ode a destra il crepitio di un rogo disumano. A sinistra una impiccagione risponde. Non chiamatela vendetta. Chiamatela col suo nome. Chiamatela bestialità (facebook, 05/02/2015)

"Il mio corpo è diventato una macchina esterna a me, capace di produrre piacere agli altri" (Alina, autobiografia di una schiava, 2014)

Il normale assoluto non esiste e forse la parola più adeguata da utilizzare è normatività, ovvero una normalità che muta a seconda del contesto. Di conseguenza, capiremo che non esistono i devianti, ma i viandanti, alla ricerca continua del loro(…)

Io penso che bisognerebbe fare almeno un errore al giorno, per essere coscienti di vivere realmente, perché chi non sbaglia non sta vivendo: campa, in modo ripetitivo, in modo automatico, stereotipato, quasi fosse una macchina, un automa. (Tratto(…)

Questa è la mia storia, un racconto dove una farfalla, simbolo di libertà, diventa uno stemma di schiavitù, dove l’eroina non è la protagonista, ma uno strumento di sottomissione. (da Alina, autobiografia di una schiava, 2014)

Nell'aldilà non troverai nessun divino Software che ti giudicherà in base al numero di mi piace che avrai ricevuto nella tua vita virtuale. Quindi rilassati e vivi. (Facebook)

Siamo un popolo non semplice, pieno di tabù, di ipocrisie, di razzismo, sempre diviso su tutto… ma siamo capaci anche di grandi cose e di grande umanità (tratto da Alina, autobiografia di una schiava, 2012)

Io penso che bisognerebbe fare almeno un errore al giorno, per essere coscienti di vivere realmente, perché chi non sbaglia non sta vivendo: campa, in modo ripetitivo, in modo automatico, stereotipato, quasi fosse una macchina, un automa. (La(…)

Nessuno di noi è un deviante, al massimo è un viandante in cerca di sé stesso. (Tratto da "Alina, autobiografia di una schiava", 2014)