Giovanni Verga
  • Catania, 02/09/1840
  • Catania, 27/01/1922
  • in archivio dal 2/3/2007

Biografia

Sono stato il maggior esponente della corrente letteraria definita verismo.

Segni particolari

Ho lasciato alcuni romanzi incompleti ma anche alcune opere che resteranno immortali nella letteratura italiana: I Malavoglia, e Mastro-don Gesualdo su tutti.

Scritti da Giovanni Verga

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Una follia non si fa due volte, o diventa sciocchezza.

Chi poco ha, caro tiene.

I giovani hanno la memoria corta, e hanno gli occhi per guardare soltanto a levante; e a ponente non ci guardano altro che i vecchi, quelli che hanno visto tramontare il sole tante volte.

Ascolta i vecchi e non la sbagli.

Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare.

Chi cade nell'acqua è forza che si bagni.

Chi pratica con zoppi all'anno zoppica.

Maritati e muli vogliono stare soli.

Il matrimonio è come una trappola per topi; quelli che son dentro vorrebbero uscirne, e gli altri ci girano intorno per entrarvi.