Nel buio fermo  
di marzo dei due venti  
circolava il silenzio  
i palazzi fermi non respiravano  
l'aria ibernava.  
  
Gli spavaldi dell'epoca rintanati  
muovevano finte ribellioni con musiche cruciali, a volte banali  
si trastullavano ingozzandosi sereni nelle loro ampolle foderate  
estensori del nulla di erano ritirati.  
  
Loro, i timorosi animali custodi dell'ordine  
accennavano a riapparire  
genuini confinati ai ghetti del mondo  
riconquistavano gli inaccessibili campi e i profanati mari.  
  
La terra riposava  
senza scelta  
per poco  
fino alla ricomparsa totale della più feroce ed innominata bestia.

Marzo '20

Mi coccolavo di tormenti  
che mi avvolgevano stretto   
riparandomi dal freddo   
mi suggerivano pensieri roventi.  
Continuavo a rigirarmi nudo   
seppellendomi nelle coperte sfuggenti  
privo di pace  
senza meta.  
La camera diveniva un freddo quadrato.  
Udivo gemiti  
cinguettii lontani  
come note soavi  
forse dolenti  
ripetute e scandite con calzante grazia.  
Le mie braccia trepidanti si arrestavano  
tentennando a trovare un dolce riposo  
lontano da pensieri veraci.  
Anche i cinguettii seguitavano col loro mistero inedito  
venivano da un'altra dimensione o da un sogno reale  
come loro i miei tormenti?

Giuseppe Grieco

Biografia

Poesie di Giuseppe Grieco

Marzo '20

Cinguettii