Gustave Thibon
  • Saint-Marcel-d'Ardèche (Francia), 2 settembre 1903
  • Saint-Marcel-d'Ardèche (Francia), 19 gennaio 2001
  • in archivio dal 2/23/2015

Biografia

Sono stato definito "il filosofo contadino".

Segni particolari

Nel 1941 ho ospitato nella mia fattoria Simone Weil, in fuga dai nazisti. Da quest'incontro è nata una forte amicizia e sono stato proprio io a far pubblicare i suoi scritti dopo la morte.

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Scritti da Gustave Thibon

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L'anima nobile si fa un alimento di quelle cose che per l'essere volgare sono veleno.

Il volto del passato ci attira soltanto nella misura in cui è su di lui il riflesso dell'eterno.

Non desidero illuminare gli uomini con la mia luce, ma aiutarli soltanto a contemplare meglio il sole.

L'amore non è una scintilla effimera, nata dall'incontro di due desideri, è una fiamma eterna sprigionata dalla fusione di due destini.

Le cose supreme non fioriscono che al di là della tomba. Ma esse cominciano quaggiù e la loro fragile semenza è nei nostri cuori, e niente fiorisce nel cielo, che non sia prima germogliato sulla terra. 

Quando vedo marcire una radice, ho pietà dei fiori che seccheranno domani per mancanza di linfa. 

L'individualismo è soltanto un rifugio provvisorio.

Preferisco un cavaliere sviato ad un paralitico sul retto cammino.

L'unica nobiltà dell'uomo, la sola via di salvezza consiste nel riscatto del tempo per mezzo della bellezza, della preghiera e dell'amore. 

Molti credono di salire. In realtà evaporano nel vuoto.