Herman Koch
  • Arenhem (Paesi Bassi), 05/09/1953
  • in archivio dal 2/3/2011

Biografia

Sono un autore televisivo, giornalista e romanziere. Ho esperienze anche come attore e speaker radiofonico.

Segni particolari

Il mio romanzo "La cena" ha venduto oltre 250.000 copie in pochi mesi, ed è stato pubblicato in ventuno lingue.

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Scritti da Herman Koch

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L'infelicità è costantemente alla ricerca di compagnia. L'infelicità non tollera il silenzio, specialmente quei silenzi imbarazzanti che calano quando si è soli.

Uno scrittore mediocre sconta una condanna a vita. Deve andare avanti. È troppo tardi per cambiare professione. Deve andare avanti fino alla fine. Finché la morte non verrà a prenderlo. Solo la morte può salvarlo dalla sua mediocrità.

Uno sguardo dice più delle parole. È un luogo comune, ovviamente. Ma un luogo comune dice anche più delle parole.

Certe volte ti escono frasi di cui a posteriori ti penti. Anzi, non è pentimento. Quello che dici coglie talmente nel segno che l'interessato se lo porta dietro per il resto della sua vita.

È proprio fingendo che non stia succedendo niente che si fa capire che sta accadendo qualcosa.

Non bisogna sempre sapere tutto l’uno dell’altro. I segreti non ostacolano la felicità.

Non devi mettere sotto scacco i professori. Perché quelli ti lasciano parlare, ma poi si vendicano su tuo figlio.

Sono lontano anni luce da chi dice che è uno spreco mangiare al ristorante "quando a casa ti puoi preparare cose molto più buone". No, quelli non ci capiscono niente, di cibo e di ristoranti.

Se dovessi dare una definizione di felicità, sarebbe questa: la felicità basta a se stessa, non ha bisogno di testimoni.

Quando le persone hanno la possibilità di avvicinarsi alla morte senza esserne toccati, non se la lasciano sfuggire.