Isabel Allende
  • Lima (Peru), 02/08/1942
  • in archivio dal 2/5/2007

Biografia

Sono una scrittrice cilena, peruviana di nascita. Ora risiedo in California.

Segni particolari

Nel 1992 improvvisamente mia figlia Paula, a ventotto anni, si ammala di una malattia rara e gravissima, la porfiria, che la trascina in un lungo coma. Io non l'ho abbandonata per tutto il tempo e sono rimasta al suo capezzale; durante tutto questo tempo ho cominciato a scrivere.

Aforismi di Isabel Allende

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L'essenziale è spesso invisibile; è solo il cuore, e non l'occhio, a poterlo cogliere, ma la macchina fotografica a volte sfiora tracce di quella sostanza.

La paura è qualcosa che è dentro di noi, che non ha nulla a che fare con la realtà.

Le crisi e le avversità, spesso diventano occasione di crescita interiore.

Scrivere è per me come lavorare all'uncinetto: temo sempre che mi scappi un punto.

È certo meglio essere maschi piuttosto che donne, perché anche il maschio più miserando ha una moglie cui comandare.

I nostri pensieri danno forma a ciò che noi supponiamo sia la realtà.

La sola cosa che si possiede è l'amore che si dà.

Non esiste separazione definitiva fino a quando c'è il ricordo.

La scrittura per me è un tentativo disperato di preservare la memoria. I ricordi, nel tempo, strappano dentro di noi l'abito della nostra personalità, e rischiamo di rimanere laceri, scoperti. Così scrivere mi consente di rimanere integra e di non(…)

Nel mio paese dalle donne ci si aspetta sempre che controllino e nascondano i loro desideri e io invece ho creato, forse per reazione, soprattutto personaggi maschili molto "controllati", le donne invece sono passionali e sensuali.