Jack London
  • San Francisco, 12/01/1876
  • Glen Ellen, 22/11/1916
  • in archivio dal 2/2/2001

Biografia

Ho provato a descrivermi nel romanzo autobiografico Martin Eden… ma anche lì mi sono mimetizzato. Per chi non lo sapesse: ho vissuto una vita straordinaria!

Segni particolari

Il mio vero nome è John Griffith London.

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Aforismi di Jack London

10 su 15

Forse il più grande fascino della vita del vagabondo è l'assenza di monotonia.

Dimenticati di te stesso e il mondo ti ricorderà.

Di tutti gli sport, l'unico che ami veramente è la boxe. Certo, è uno sport che a poco a poco va scomparendo. Ma mi auguro che, nei giorni che mi restano da vivere, ci sia sempre da qualche parte un'arena cui poter andare.

Fumo di più quando sono solo. È una inveterata abitudine! Fumavo già da bambino.

Preferirei essere una superba meteora, ogni mio atomo esploso in un magnifico bagliore, piuttosto che un sonnolento e perseverante pianeta.

L'adolescenza è l'epoca in cui l'esperienza la si conquista a morsi.

Studiavo diciannove ore al giorno, fin quando non sostenni l'ultimo esame. Non volevo assolutamente più vedere libri. Non c'era che un'unica cura che mi potesse guarire, ed era riprendere le avventure.

Un osso al cane non è carità. Carità è l'osso diviso con il cane, quando sei affamato quanto il cane.

La giusta funzione di un uomo è di vivere, non di esistere.

Non bevevo mai prima di aver eseguito il mio compito giornaliero. A lavoro finito, i cocktail alzavano quasi un muro divisorio fra le ore di lavoro e quelle di divertimento.