Jean Cocteau
  • Maisons Laffitte (Francia), 05/07/1889
  • Milly la Foret (Francia), 11/10/1963
  • in archivio dal 2/1/2001

Biografia

Un felice avanguardista che ha abbandonato gli studi tradizionali per dedicarsi alle proprie letture, realizzandosi appieno.

Segni particolari

Scrittore, drammaturgo, regista, oppiodipendente e amico di Picasso.

Scritti da Jean Cocteau

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Il problema della società moderna è che gli stupidi si sono messi a pensare.

Amo i gatti perché amo la mia casa. Ed a poco a poco essi ne diventano l'anima invisibile.

Un bambino è un dio. Poi impara la morte e diventa uomo.

La tragedia peggiore per un poeta è essere ammirato attraverso una scorretta interpretazione.

Gli specchi farebbero bene a riflettere prima di rimandarci la nostra immagine.

Il bello ha l'aria facile, ed è proprio la cosa che il pubblico disprezza.

Un artista non può parlare della sua arte più di quanto una pianta possa discutere di orticoltura.

È spiacevole invecchiare, perché si rimane giovani nell'animo.

Come artista, un uomo non può avere casa in Europa tranne che a Parigi.

Certo che la fortuna esiste. Se no come potremmo spiegare il successo degli altri?