Leonardo Sciascia
  • Racalmuto (AG), 8/01/1921
  • Palermo, 20/11/1989
  • in archivio dal 8/23/2006

Biografia

Sono stato un famoso scrittore italiano oltre che saggista. Collaboratore di quotidiani e riviste; ho sempre preso parte attivamente ai problemi politici e sociali del paese.

Segni particolari

Nel 1961 esce Il giorno della civetta con il quale indicai nel giallo il genere di riferimento delle mie opere. Al romanzo si ispira il film omonimo del regista Damiano Damiani uscito nel 1968. Gli anni Sessanta vedranno nascere alcuni dei romanzi da me più sentiti, dedicati alle ricerche storiche.

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Scritti da Leonardo Sciascia

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Non penso che la politica sia poi granché, la considero più che altro un'attività mediocre riservata ai mediocri. Ritengo che non si arriverà mai a niente di perfetto, di giusto e di affatto libero, in materia di organizzazione politica e sociale,(…)

Proverbio, regola: il morto è morto, diamo aiuto al vivo.

Un orologio che va male non segna mai l'ora esatta, un orologio fermo la segna due volte al giorno.

Un'idea morta produce più fanatismo di un'idea viva; anzi, soltanto quella morta ne produce. Poiché gli stupidi, come i corvi, sentono solo le cose morte.

Tutti i nodi vengono al pettine, quando c'è il pettine.

La sicurezza del potere si fonda sull'insicurezza dei cittadini.

Si è così profondi, ormai, che non si vede più niente. A forza di andare in profondità, si è sprofondati. Soltanto l'intelligenza, l'intelligenza che è anche leggerezza, che sa essere leggera, può sperare di risalire alla superficialità, alla(…)

Poiché nulla di sé e del mondo sa la generalità degli uomini, se la letteratura non glielo apprende.

È una cosa talmente semplice fare all'amore... È come aver sete e bere. Non c'è niente di più semplice che aver sete e bere; essere soddisfatti nel bere e nell'aver bevuto; non aver più sete. Semplicissimo.

Sa che penso? Che la chiesa cattolica stia registrando oggi il suo più grande trionfo: l'uomo odia finalmente la donna.