Luciano Lodoli
  • Roma
  • 08/09/1943
  • su Aphorism dal 4/11/2005

Biografia

Ho esercitato la medicina in diverse specialità per i primi 35 anni in varie specialità. Dal 1996 mi occupo prevalentemente di psicoterapia. Il mio campo di interesse attuale è la metafora come chiave di accesso alla componente tacita della coscienza.

Segni particolari

In pubbliche riunioni siedo in fondo a sinistra. Nella vita e nel lavoro ho sempre perseguito il fine di attingere diverse e molteplici visioni del mondo.

Seguimi

Aforismi di Luciano Lodoli

80 su 130

Un infinito prima e un indefinito poi si sfiorano nel nostro percepire l'esistere.

Tutta la vita noi cerchiamo risposte e perseguiamo mete e scopi. Solo il saggio prima o poi scopre un tesoro nelle domande che ha formulato e nel viaggio che ha percorso lungo il cammino e, solo allora, può permettersi di vivere serenamente il suo(…)

Almeno il novanta per cento della sofferenza ce la creiamo noi stessi, il problema arduo da risolvere consiste nel capire come smettere.

Laddove incontriamo l'incomprensione di qualcuno cui teniamo abbiamo l'occasione per scorgere una contraddizione irrisolta nel nostro mondo soggettivo.

Ciò che ancora non è assieme a ciò che è stato spesso ci appare tutto il presente di cui riusciamo a essere consapevoli.

L'ignoranza è l'estrema conquista del saggio: "So di non sapere", ciò non ostante dobbiamo cercare di uscirne a tutti i costi e con ogni mezzo.

La forza del despota è tutta nella paura di essere liberi che attanaglia i suoi sostenitori, gli indifferenti e i super partes, ossia la grande maggioranza del popolo di molti paesi.

La notte permette alla mente di costruire al meglio il senso di continuità del nostro esistere. Talora, per la complessità del compito, il nostro riposo potrà divenire problematico, ma questo risulterà in fondo un piccolo prezzo da pagare a fronte(…)

Ci vuole certamente coraggio e molto impegno per accettare di essere e agire da liberi, democratici e rispettosi della altrui specificità, ma è molto meglio che essere dipendenti, cortigiani e terrorizzati dal diverso da sé.

Nonostante il definitivo fallimento del socialismo reale il capitalismo dispotico o liberista continua a creare indefesso le condizioni che renderanno inevitabile uno scontro di classe generalizzato senza possibilità di compromessi.