Marco Saya
  • Milano (Italia)
  • 03/04/1953
  • su Aphorism dal 3/12/2004

Aforismi di Marco Saya

60 su 166

tutti scrivono come dei forsennati ma poi ci si rende conto che basterebbe una sola poesia, quattro versi che possano girare il mondo con le proprie parole. di questo si tratta, scrivere questi quattro versi.

In un paese normale sarebbero tutti in galera, anche gli elettori.

siamo come quegli inutili soprammobili che ci vengono regalati dagli amici al termine dei loro viaggi o come quei cagnolini di stoffa che scodinzolano senza pile.

Un buzzurro genuino è meglio di una buzzurro artefatto.

Quando finisce un amore ne nasce un altro a due metri da te.

Quando metti il dito nella piaga la mano insorge.

L'unico padreterno è il tempo.

Ogni tanto penso che una certa poesia sia come la nostra classe politica, deve andarsene a casa.

Domani 1° Maggio 2012 i tecnici ricorderanno che l'Italia era una Repubblica democratica, fondata sul lavoro e  la sovranità apparteneva al popolo, che la esercitava nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Il vecchio Fantozzi rispetto all'odierno era un rivoluzionario.