Marco Saya
  • Milano (Italia)
  • 03/04/1953
  • su Aphorism dal 3/12/2004

Scritti da Marco Saya

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quando penso a un nuclearista vedo un morto che cammina.

Il discorso si articola sempre tra numeri primi perché nessuno accetta di essere pari o dispari.

la libertà della poesia contemporanea è quella di non mettere d'accordo nessuno.