Marsilio Ficino
  • Figline Valdarno, 20/10/1433
  • Careggi, 01/10/1499
  • in archivio dal 4/11/2007

Biografia

Sono stato un filosofo e umanista italiano. Ho tradotto le opere di Platone, per me un modello da seguire. Ho cercato di diffondere il neoplatonismo con la costituzione di un'Accademia Fiorentina ispirata proprio a quella del grande filosofo greco.

Segni particolari

Dal 1469 al 1474 ho scritto la mia opera più importante, i diciotto libri della "Theologia platonica de immortalitate animarum", dedicata a Lorenzo de' Medici.

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Scritti da Marsilio Ficino

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L'anima è tale da cogliere le cose superiori senza trascurare le inferiori per istinto naturale, sale in alto e scende in basso.

La natura della bellezza non può essere corpo. Perché se ella fusse corpo non converrebbe alle virtù dell'animo che sono incorporali.

Se c'è un'età che dobbiamo chiamar d'oro, essa è senza dubbio quella che produce dovunque ingegni d'oro.

Ai tempi nostri la divina Provvidenza ama far poggiare la religione sull'autorità razionale della filosofia, fin quando al tempo stabilito, come ha già fatto una volta, la confermerà ovunque con i miracoli. Per ispirazione quindi della Provvidenza(…)

La giovinezza, essendo a la voluttà inclinata, | non si piglia se non con l'esca del piacere | perché rifugge i rigidi maestri.

L'anima si può chiamare il centro della natura, l'intermediaria di tutte le cose, la catena del mondo, il volto del tutto, il nodo e la copula del mondo.

L'immaginazione è come Proteo, come il camaleonte.

L'uomo è il più disgraziato degli animali: insieme alla imbecillitas corporis, comune a tutti i viventi, possiede anche la inquietudo animi, ovvero la consapevolezza di dover muorire.