Massimo D'Azeglio
  • Torino, 24/10/1798
  • Torino, 15/01/1866
  • in archivio dal 2/19/2007

Biografia

Fui uno scrittore, pittore, patriota ed uomo politico italiano.

Segni particolari

La mia opera più famosa è sicuramente "Ettore Fieramosca o La disfida di Barletta" (1833).

Scritti da Massimo D'Azeglio

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Non sarebbe la musica una lingua perduta, della quale abbiamo dimenticato il senso, e serbata soltanto l'armonia?

L'assoluto è il peggior nemico della buona politica, come la scienza dell'aspettare è la sua più fedele alleata.

Abbiamo fatto l'Italia, si tratta adesso di fare gli italiani.

La prima delle cose necessarie è di non spendere quello che non si ha.

In ogni genere e in ogni caso il governo debole è il peggiore di tutti.

Se le navi vanno generalmente meglio degli Stati, ciò accade per la sola ragione che in esse ognuno accetta la parte che gli compete, mentre negli Stati meno se ne sa, generalmente, più s'ha la smania di comandare.

Si deve dire la verità e mantenere la parola data a tutti, e persino alle donne.

Tutti siamo di una stoffa nella quale la prima piega non scompare più.

Le rivoluzioni non le facciamo noi: le fa Iddio; e per persuadersene basta riflettere con quali strumenti riescono.

La verità non prospera che al sole.