Maurizio De Giovanni
  • Napoli, 31/03/1958
  • in archivio dal 7/30/2014

Biografia

Sono uno scrittore di romanzi noir, entrati subito nel cuore dei lettori italiani.
Ho dato vita a due commissari della letteratura di grande successo: il commissario Ricciardi e il commissario Lojacono.

Segni particolari

Nel 2012 ho vinto il premio Scerbanenco, il riconoscimento più ambito per la letteratura di genere giallo.
Su iniziativa del Presidente della Repubblica sono stato nominato Commendatore della Repubblica Italiana nel 2023.

Aforismi di Maurizio De Giovanni

10 su 10

Mi possono criticare per le trame, o lo stile. Sulla documentazione, mai.

Il calcio è l'unica passione collettiva e non censitaria che ci rimane a Napoli. Ma è anche una grave malattia. Se ci hai fatto caso, si chiama tifo.

Spesso la vittima è più colpevole del suo assassino.

Un testimone: questo è per me lo scrittore, non un dio che gioca coi suoi burattini.

Napoli è l'unica città che lascia il segno. È impossibile dimenticarla.

Oggi l’elettore di sinistra non sa nemmeno di esserlo.

Noi abbiamo un elettorato ventrale che ammonta al 25 per cento. Che si sposta di volta in volta verso chi urla meglio. Finché non diventa forza di governo. E quando diventa forza di governo quell’elettorato si sposta.

Non credo che davvero qualcuno possa votare a ogni elezione chi promette di farmi risparmiare sulle tasse. Così è un supermercato, non politica.

Non c’è nulla che induca alla jihad come il Natale cattolico.

Andrea Camilleri è il maestro di noi tutti, l'uomo che ha sdoganato il giallo italiano, l'ha fatto uscire dalle edicole e camminare per il mondo. Nessuno può immaginare non dico di eguagliare, ma neppure di ereditare il suo ruolo.