Pietro Aretino
  • Arezzo, 20/04/1492
  • Venezia, 21/10/1556
  • in archivio dal 2/2/2001

Biografia

La varietà dei generi letterari da me attraversati l'ho sempre accompagnata ad una corrispondente varietà di stili e registri: spigliati, trasgressivi, dissacranti, osceni, comici, agiografici.

Segni particolari

L'uscita nel 1525 dei miei Sonetti Lussuriosi provocò la censura da parte della Chiesa. Ho scritto poi delle "tre condizioni della donna": monaca, moglie e prostituta.

Aforismi di Pietro Aretino

10 su 10

La mercanzia non ebbe mai cosa che non fosse di chi la paga.

Le ricchezze senza generosità sono povertà de' plebei.

In fine, retorica è ne la lingua di chi ama, di chi inganna e di chi ha bisogno.

Il soverchio de lo studio procura errore, confusione, maninconia, còlera e sazietà.

Dalla culla e non dalla scuola deriva l'eccellenza di qualunque ingegno.

La lode che s'acquista in non lasciarsi offendere avanza la gloria che si guadagna vendicandosi.

Il danaio che si spende è sterile, e quel che si giuoca fruttifero.

Lo innamorarsi è la ricetta che usano i vecchi contra il tempo; e ha cotanta virtù il lor far ciò, cha tanto ritornano giovani quanto ciò fanno.

Non si insegna mai troppo quello che mai non si impara a bastanza.

Il mondo ha molti re e un solo Michelangelo.