Pippo Compagno
  • Palermo
  • 22/03/1936
  • su Aphorism dal 11/8/2010

Aforismi di Pippo Compagno

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Si amavano alla follia, ma avevano un problema insolubile: erano entrambi psichiatri e nessuno dei due  voleva continuare a vedersela con un pazzo, appena rientrato dal lavoro.

Da un po' di tempo ho un pensiero angoscioso: nel Paese dei Campanelli non hanno ancora inventato i citofoni, tant' è che si chiama ancora Paese dei Campanelli. Ciò posto, nel caso di un guasto generale, "epidemico", ai campanelli, come farebbe a(…)

I servizi meteo avevano previsto precipitazioni e, una volta tanto, avevano azzeccato: gli operai si precipitavano in fabbrica, gli impiegati si precipitavano in ufficio, le signore si precipitavano dall' amante, gli evasori si precipitavano a(…)

Non sono mai stato un tipo sveglio; specialmente quando dormo, le cose devono spiegarmele due, tre volte prima che io faccia finta di avere capito.

Non dimentico mai le offese. Le annotò su un quadernetto e le metto da parte. Sapeste quante volte mi sono tornate utili, quando s' inceppava la replica spontanea.

Condannato a morte con sospensione della pena. Ma la sua euforia ebbe un grave crollo quando l' avvocato gli chiarì che la sospensione consisteva nel fatto che l' avrebbero impiccato.

Avevo comprato una bella boccia coi pesci rossi, ma ho dovuto disfarmene. Quei pesci facevano sempre le boccacce ai miei amici e così molti si sono offesi e non frequentano più casa mia.

In questi giorni ho letto "Delitto e castigo" di Dostojewski; non capisco perché Cesare Beccaria ("Dei delitti e delle pene") non l' abbia accusato di plagio sia per la trama che per il titolo.

Succede che a leggere i giornali le notizie meno inquietanti le trovi nella rubrica dei necrologi.

Gli spot pubblicitari: film che si vedono a casa e poi il biglietto si paga alla cassa del supermercato.