Pippo Compagno
  • Palermo
  • 22/03/1936
  • su Aphorism dal 11/8/2010

Scritti da Pippo Compagno

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Ho mandato per la pubblicazione un romanzo a puntate. "Puntate! Fuoco!" ha ordinato l' editore.

Secondo me i più grandi poeti sono quelli che ci hanno evitato la fatica di inerpicarci fino ai loro inaccessibili pensieri.

C' è gente che vive perché non ha altro da fare.

Era un uomo navigato, un uomo che sapeva vivere. Alle spalle degli altri.

Credeva di essere il primo nella lista degli uomini più ricchi del mondo; quando seppe di essere solo il secondo si suicidò non sopportando la prospettiva della miseria.

"E le stelle stanno a guardare!". Notte dopo notte, da milioni di anni. Occhiuta SPECTRA universale o inesauribile meraviglia cosmica?

Cyrano non ci vedeva a un palmo dal suo naso. Per ammirare il Colosseo dalla Torre Eiffel aveva bisogno degli occhiali.

L' omertà nelle zone di mafia, 'ndrangheta e camorra è quella tecnica che con un sol colpo di lupara tappa due bocche: quella della vittima e quella del testimone oculare.

Quando comincia la stesura di un romanzo va direttamente a pagina 200 e scrive: "Fine". Così l' editore può cominciare a mettere mano alla tasca.

Colombo inciampò nell' America perché navigava con la testa sempre girata verso poppa in attesa di avvistare le Indie.