Pippo Compagno
  • Palermo
  • 22/03/1936
  • su Aphorism dal 11/8/2010

Scritti da Pippo Compagno

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Ho scritto la sceneggiatura di un film del genere "sesso estremo" e mi aspettavo il ruolo di protagonista. L' hanno dato a mio nonno.

Ieri nello specchio deformante mi sono scoperto quasi carino. Prendendola alla larga, mi sono fatto quattro complimenti e alla fine sono riuscito a strapparmi un invito a cena. Vedremo: se son rose fioriranno!

Ho sempre coltivato molti sogni. Tutti appassiti! Nessuno mi ha mai detto che si dovevano concimare.

Ho tanti sogni nel cassetto che non c' è più spazio per metterci i calzini.

Gli armadi servono per conservarvi gli scheletri e per sistemarvi l' amante quando il marito rientra all' improvviso: infatti dormire in tre in un letto è piuttosto scomodo.

Ogni sera, quasi sempre alla stessa ora, il Sole finisce il suo turno di lavoro, spegne le luci e se ne torna a casa. E la luna, curiosona e maliziosetta, si mette in giro a spiare i traccheggi degli innamorati.

E' un veggente infallibile: già dopodomani saprà dirti con assoluta esattezza quello che accadrà domani.

Tanto va la gatta al lardo che rimedia uno spuntino.

Era proprio un bambino immaturo, rimasto in una dimensione irreale, nel mondo delle favole: infatti una volta che aveva una fame da lupi non trovò nulla di strano nel mangiarsi la nonna.

La Posta del Cuore: "Verme solitario laureato e benestante  cerca verme solitaria coccolona e affettuosa per starsene ciascuno per i fatti suoi. Eventuali interessate sono pregate di non rispondere."