Pippo Compagno
  • Palermo
  • 22/03/1936
  • su Aphorism dal 11/8/2010

Scritti da Pippo Compagno

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In un' asta londinese ho fatto un affare favoloso: per sole centomila sterline mi sono aggiudicato una magnifica tela completamente bianca incastonata in una cornice preziosissima. Autore e titolo? L' UOMO INVISIBILE: AUTORITRATTO.

In edicola era esposta una rivista ipererotica per ipermaniaci sessuali: SVESTIRE GLI IGNUDI.

Un tempo i grandi affari si facevano a prezzi ridicoli: trentatrè denari, un piatto di lenticchie... insomma roba che se oggi la offri a un mendicante, quello per lo meno ti prende a schiaffi.

Come truffatore era un genio, specie nel campo delle frodi alimentari: faceva dei buchi nell' acqua e la vendeva come gruviera.

Visto che il lavoro degli uomini ormai lo fanno le macchine, il Papa ha costituito una commissione di teologi che imponga anche ai robot di lavorare con gran sudore della fronte.

Non si è mai sicuri: anche Giano Bifronte può essere sorpreso alle spalle.

Faceva parte di una banda di rapinatori di banche e lo usavano come palo; ma  quando anche i cani presero a usarlo come palo, lasciò perdere  e si fece assumere da una banca.

Dio disse: "Sia la luce!" e Tomas Edison, piuttosto irritato: "Ma come faccio a inventare la lampadina se prima tu non inventi me?".

Si dice che Meucci ha inventato il telefono solo per evitare di incontrare la suocera tutte le volte che voleva insultarla.

Mio padre mi ha mostrato una mazzetta di protesti cambiari - sei, sette milioni di euro - e mi ha detto commosso e orgoglioso: "Vedi, figlio mio, un giorno tutto questo sarà tuo!".